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48 atto terzo SCENA PRIMA. Camera. Rinaldino in abito da Guerriero ,e Ferramonte. Rin. A L lume di ragion conofco, e vedo J\ Delle Donne gl’inganni, e l’error mio. Voi, Ferramonte, averte Forza, e valor ballante Coi voftri faggi detti . Di farmi vergognar de triftì affetti. Eccomi ritornato Uomo, qual fui, nelle pritmere fpoglie, Fien d’Eroici penfieri, e caute voglie, Ferr. Poflibile, che abbiate p Tanto tempo fervito a quefte g • Le Femine, fian brutte, o fiano vaghe, Hanno a fervire a Noi, E férvito che ci han ci lafcian poi. jRìn. I vezzi, e le lufinghe, ruQ Troppo han di forza iovra il noflro Cuore, Ffru Quello ceto di Donne traditore Avrà finito il gioco. Per invidia fra lor fi fon fdegnate, E fi fon da fe ftefle rovinate, SCENA