PRIMO. ii Farò la Guciniera ; Farò tutte le colè più triviali ; Laverò le Scudele, e gli Orinali. Aur. In colè tanto abiette Impiegarvi non vuò. Voi liete al fine Il mio Caro, il mio bello. Il mio Amor tenerello, Il mio fedele amato Graziofìno, Tanto caro al mio Cor, tanto bellino. QuegT occhietti jì furbetti Mhanno fatta innamorar} Quel bocchino piccinino * Mi fa fimpre fifpirar. Caro il mio bene, Dolce mia fpene. Sempre femper ti voglio amar. (Ei gode tutto. E queflo è ilfrutto Della Infinga. Ami, o lo finga Donna, che vuole , L’Uomo incantar.) SCENA V. Graziofino filo. O H che gufto, oh che guflo ! Ah che mi fento Andar per il contento il Cor in brodo. Graziofin fortunato! Oh quanto io godo] Non lì può dar nel Mondo Piacer,