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CAPITOLO PRIMO (h) mini abbiano in età remote, al (li là dei monu menti e delle memorie che restano, prodotte opere degne de’ nostri tempi migliori? Se le roz ze produzioni debbono servire per autenticare l’infanzia dei tempi, e chi vi sarebbe che non attribuisse l’origine della Scultura ai tempi bar bari che intorno al mille erano fertili di opere talmente agresti da lasciar dubitare, se gli uo mini della nostra specie avessero potuto prima di quelle fare alcuna cosa migliore, e da far direi quasi sospettare che le sculture e le pit ture che rimanevano della Grecia e di Roma fossero il lavoro d’ un’altra specie di viventi? Comparve alla luce in Londra nel i j85 un Or> era di . . , . „ , d'Hancar- opera intitolata : Rcchcrvlics sur l origine, l e- ville. sprìt et les progrès des arts de la Grece, sur leur connexion avec les aits et la religion des plus anciens peuples connus, sur les monumehs un tic/ues de V Inde, de la Perse, du reste de l’Asie, de V Europe et de l’Egypte. Quest’ opera , an nunciata sotto un aspetto si vasto e con un ti tolo cosi importante , fu scritta dal signor di Ilancarville , e ne furono publicati i due primi volumi in gran quarto , ma sdegnato 1’ autore per qualche censura dei giornalisti mise a luce un terzo volume di supplemento, con cui ri spose alle loro critiche diffusamente, nè più altro si vide di questo suo curioso lavoro; anzi si resero di una rarità si estrema que’ due primi