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CAPITOLO OTTAVO 3i I quanto fosse maggiormente possibile la somi glianza agli antichi prototipi; ed are votive ed incenso ebbero le sante immagini, e miracoli infiniti accrebbero celebrità ai privati sacelli e ai pubblici santuarj, ove si custodivano i più antichi e i più venerati depositi. Diasi una semplice occhiata alle imagini te nute nella maggior venerazione anche ai di no stri, e si conoscerà come presso i divoti più facili alla compunzione e al raccoglimento stan no con più ossequio custodite e con più vene razione sono adorate le imagini che presentano sculti o dipinti gli avanzi della maggior barba rie relativamente alle arti, di quello che si ten gano in venerazione i prodotti del pennello o dello scarpello de’più valenti fra gli artisti che hanno fiorito di poi. Si sono materialmente atti’ibuiti i miracoli Culto più alle immagini che alla divinità, quasi che alle imma- fosse in quelle più che in questa la potenza rò"ze. P U operatrice dell’azion prodigiosa, e sonosi per conseguenza multiplicate quelle più antiche, che avendo operati molti prodigj, loro anche venivano attribuite maggiori facoltà sopranna turali; di modo che un Salvatore di Coreggio, di Tiziano,di Guido riceve anche tutt’ora una minor venerazione di uno di quegli antichi scheletri di Margaritone, od una Madonna af fumicata, purché abbia il corredo di leggen-