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di tanti secoli presso le prime e più illustri na zioni del mondo potesse ora trovarvisi di che offendere la pubblica decenza. Ben di che muover querela avrebbe il co stume per altre cause, e se ignude si videro nel foro romano le statue di Augusto, di Lucio Vero, di Macrino, di Trajano e di tanti altri Cesari ed imperatori, non può offendersi il pu dore delle vergini del XIX secolo in vedere egualmente ignude rappresentarsi quelle degli eroi e dei principi dell’età nostra. Che se per sostener questo errore di gusto, di criterio e di storia si volesse mover dubbio se le suddette statue fossero state erette dal senato e dal po polo per accennare l’apoteosi di questi perso naggi , e se fossero tutte caratterizzate cogli emblemi di Giove, di Ercole, di Marte, coi quali solevano molte volte raffigurarsi, si con sultino i musei Capitolino e dementino, la galleria Giustiniani e tante altre raccolte di mo numenti , e si vedranno cesali imberbi in as petto giovanile e imperatori, ai quali viventi fu decretato l J onor della statua non d’altro contrassegnati che di qualche attributo im periale, e per nulla indicanti l’essere stati di vinizzati con alcuna specie di allegorie . Qua lora si eriga un monumento in onor dell’eroe, vale a dire dell’uomo straordinario; o che tale egli sia realmente, oppure che tale lo creda