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CAPITOLO SESTO 21 C) un po’meno ricchi dei presenti e fatti come una gruccia a somiglianza di quella che ado- prano adesso i vescovi greci. L’ anello passò dal- 1’ essere un segnale dei cavalieri romani a dive nire un segno di dignità ecclesiastica, e ben ché alcuno se ne vegga nei monumenti del VII secolo pure non si usò generalmente che nel secolo IX. Molto diverso dall’antico pallio si è quello degli arcivescovi, il quale in luogo di assettar si alla persona, non serba del primo se non che il nome, ed è rappresentato da una Striscia larga tre dita che contorna le spalle e termina coi lembi l’uno sul petto e l’altro sul dorso , della lunghezza di circa un palmo con fondo bianco ornato di croci nere . Dice il Buonar roti che fino dal IV secolo questo era in uso, e che il pallio o il manipolo d’oggi non serve se non se ad indicarne uno assai più ampio che portavasi allora, e ristretto all odierna forma per solo oggetto di comodità . Quanto alla stola, si è preteso di riconoscer vi una sostituzione alla toga andata in disuso, ma questa esser dovrebbe succinta (pianto quella del pallio vescovile . Abbiamo in ogni modo qualche esempio in persone adornate di gerarchia anche non ecclesiastica, e gli stessi bassi rilievi di Costantino rappresentavano lo imperatore ed altri personaggi con una stola Del Pallio Della Sto la .