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CAPITOLO QUARTO l63 Dopo Comodo si vedono le arti inclinare al precipizio, e sotto Settimio Severo invano ten tano di risorgere : i monumenti di quel tempo indicano queir irreparabile scadimento avve nuto poi sotto Gallieno per esser infruttuosa mente protette sotto Costantino. Il loro ripul lulare in queste ultime età era come quello di una vampa splendente in sul mancargli dell'ali mento, come il rialzarsi d’un ferito che ad ogni sfoi’zo ricade e la lena gli manca onde reggere il peso del corpo . Non può negarsi che durante l’impero vi fu rono alcune età privilegiate nelle quali si vi dero produzioni distinte e degne di appartenere agli aurei secoli, ma ove la decadenza non si possa arguire dalla mediocre esecuzione delle opere, può però sempre desumersi dalla qua lità dei lavori a cui si dedicarono gli artisti . Perseguitata 1’ antica religione e privata d’ ogni prestigio non somministrava ormai più che deboli allegorie ; e poche are votive e simula cri si alzavano alle divinità, nuli’ ostante i bei scritti di Varrone. Raffreddatasi la pietà dis pendiosa e diminuita 1’ ostentazione, non si er gevano più templi e non si costruivano più delubri alle dimenticate divinità. Brillò non pertanto il talento degli artisti in certe epoche prossime alla decadenza delle arti nel far ri tratti, come ne veggiamo di bellissimi ai tem-