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LIBRO PRIMO Utilità dell’ orgo- giioumano per le arti l/i2 multiplicare il numero dei simulacri con quella immensa folla di penati, di lari, di statuette votive che si videro appese in ogni remota par te delle abitazioni, come ossidi nel culto nostro dominante veggiaino praticato per mezzo di quegl' infiniti segni di religione che pendono tanto dalle pareti de’più sdrusciti abituri, co me dalle dorate sale e dai remoti gabinetti dei grandi. La condizione dell’ uomo privato si modellò sempre su quella dell’ uomo pubblico, e l'interno delle famiglie presentò l’immagine ora d’ una piccola repubblica rappresentata dal consiglio e dal voto de’ congiunti, ora d’una monarchia governata dalla indi pendenza assolu ta del suo reggitore, a seconda della diversa for ma con cui è legata la gran società. Cosi ad imitazione del tempio ebbero ricetto nei pri vati sacelli, e nelle cappelle domestiche i tanti simulacri di quei numi eh’erano esposti alla pubblica adorazione, e che indi accomunati con questi emblemi s’introdussero in ogni luo go a simboleggiare coH’infmito loro numero la divina presenza. Se non alla perfezione, contribuì certamente alla multiplicità dei monumenti e delle statue, oltre il politeismo anche 1’ orgoglio dell’ uomo; l’ambizione, quell insanabile tormento del cuo re umano, per cui sudano i saggi e s’affaticano nell amarezza e nelle contradizioni di cin è