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ai sensi un linguaggio seducente ed energi co. La teogonia d’Esiodo vegginmo come di già non solo contiene la storia della religione, ma negli attributi che assegna alle divinità pre scrive all’artista le tracce dei caratteri più di stinti delle medesime. Furono alcune di queste divinità contrassegnate dai reni vigorosi, come Apollo , Marte , Mercurio ; altre dalle trecce d’oro, dalle guance brillanti, dalla giocondità e dalla freschezza, come Bacco, le Muse, le Grazie, Ebe; altre dagli occhi azzurri, dalle belle braccia, dalle belle gambe, come Giu none , Proserpina, Diana ; tutte prerogative atte a destare il maggior caldo dell’ immagina zione ed a somministrare all’ artista sotto va riati aspetti le forme del bello. Appena ebbero cominciato a decorare i loro templi di magnifiche statue e che il Giove e la Minerva di Fidia sbalordirono il mondo intero, tutto venne simboleggiato poeticamente con filosofiche allegorie; non vi fu virtù, vizio o passione che non venissero simboleggiate col mezzo delle statue, e la clemenza ,1’ onore , la forza, la salute, la fortuna, le stagioni, e sino gli esseri più metafisici somministrarono ma teria all industre scarpello dei Greci. L’amore e il desiderio dei beni e il timore dei mali pas sarono dallo studio dello scultore al santuario, e per essere esenti dal timore gli Spartani gli