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LIBRO PRIMO La figura umana per simbolo divino. i3a gore morsa. Quante costumanze dettate dal più savio consiglio non ci appariscono come ridicole superstizioni per la superficialità dei nostri esami ! Allorché gli uomini cedettero all’ inclina zione di ricorrere a quei conforti che la pre senza materiale d’ un nume desta nel cuore e nell’immaginazione,sentirono anche il bisogno di moltiplicarne le immagini, e qualsivoglia og getto della loro venerazione venne col mezzo delle arti riprodotto in varie sembianze, pur ché fossero rassomiglianti a quelle eh’erano scopo dei loro voti. Ma siccome è proprio del raziocinio dell’uomo il concedere alle cose verso cui sentesi inclinato i maggiori riguardi, i più sublimi attributi, e volendo per conse guenza che non mancassero del carattere della bellezza, non seppe cercarne il prototipo fuori delle proprie forme, talché ben presto nei tem pli e sugli altari i simulacri presero l’umana sembianza. Questa tendenza si vede essere stata più o meno ingenita nel cuore umano, ed a misura deldirozzamento o degli agj delle popo lazioni hanno corrisposto anche le dimostra zioni versola divinità, configurandone la for ma alla nostra specie, per quanto si volesse da più subì ime sorgente derivarne l’essenza . L’immaginazione è capace di un tal grado di elevazione a cui non giungono le pratiche