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lo queste ricompense onorevoli, accordate al merito e alla virtù . Gli Egiziani eressero le piramidi al loro gran de benefattore e re Meride, e su di ciascuna vi posero le colossali ligure di lui e della sua mo glie ( 1); e noti ben sono i monumenti elevati alle vittorie di Sesostri e alla fermezza di Se miramide. Antico era il costume d’erigere do po una vittoria sul campo di battaglia un tro feo a guisa di piramide colle spoglie dell’ini mico . Illesi e sacri alla memoria dei fatti non cade vano questi trofei del valore che per vetustà, giacché al dir di Plutarco era proibito il rifarli per non eternare le inimicizie colla specie uma na; e forse per questa ragione non s’incontrano in Grecia archi di trionfo che, come vedesi in Roma, tramandino ai posteri le vittoriose memorie de’loro capitani. Famose furono le statue di Armodio e di Aristogitone che suggellarono col loro sangue l’attica libertà(2), e quelle del pari che a Fo- cione, a Cabria, a Socrate furono indi inal zate. Nel Pritaneo di Atene fra le immagini della Pace, di Vesta e della Fortuna vedevansi i monumenti sacri a Milziade, a Temistocle, a ( 1 ) Erodoto Lib. II. Diodoro Lib. L. ( 2 ) Pausan. Lib. I.