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54 Jl T T 0 Getta l'arto, e lo firale à terra , e parte coii- fnfo • Sii. Così ti moflri effècutor fedele Del tuo Regai Signor,ferua mal nato ? F0/Tafcia,laìcia;clie parta, io cópiù fdegno Saetterò, io fuenero l’indegno. Prende da terra iarco , e lo ftrale per faettar ififile, ma vien impedita da Fiori mondo , che fopragìange - SCENA XXIII. Fiorimondo co'fimi Cavalieri, Rojìclea, s Silena,Ififile legata. C He fai? frena la delira Bella Arciera decori - Sii. Qui Fiorimondo ! ifif. O Torte ! Fi. Tratti l’arcò d’Amòr, non quel di morte. Rof. Olì ancor di fermarti in quella Corte ? F/» Ififile Regina , Rof. OhCiel, oh Dei, che afcolto , Collei Regina ! Sii. E donna il Paggio ? Ri. Intelì Il generofo ardir de la ttja delira • Ratto qua mi portai Tèlottrarti del Eato al rio periglio . Sz'/.Numi che fia?jR-Che penfo?Amor cólìglio* F/. Sciolganlì quelli lacci. ifif. Ah Flonmondo/ ah Prence! De l’infelice Or onte, - Dell’ellinto mio Spofo N’andrà inulta la morte? Fi- Non dubitar; lì cangierà la forte , ’ Refi Otonte il prigionier,Si/.Coftei fu a fpofa Rof.