a fi <vaflo lume 3 quando anco / - c Aquila fua fteffa moltiplicò le è cernici, perche non è ba fante t <vnafol Te fa per affifarfi in e quefl’Ahi fio dì luce.non fono tut- < ti Apelliyche in 'vna pìcciollinea t f vagliano pe reflringere i Prodi- j gi.non tutti Archimedi,che in po- c co cri fallo fappiano epilogare * la vati ita de Cieli. Lafiierò,cke ( fauellino le di lui ammirande i gefalche ne Tribunali d’A firea j dandolo a cono fiere per il Nu- 1 ma dei Veneti Saloni, e per il 1 Solone del Veneto Senato par. i leranno immortalmente appo de Pofleri,Goda dunque V.S.Illu stri fi, il giro lumino fi delle fue Vicende, eie Vicende delle fue Stellerò he in fino di fi gran Pa dre non ponno auuenire , che Nobili, e fortunate , E fi come alla Sacra fonte heredìtò già il No-