lì . T T 0 An. Figlia. Ref. Miogenitor. An. Qua! to£.i Entro il tenerg fcao ^ /, u . e Ti conturba de l’alma il bel fereno ? .Re/. Soliente quello core * Agitato fofpira : Mi ignota hò la cagion de! fuo dolore, (Tu ben lo fai,nudo benda to 'Amore. 1 An.apa'.Qoftei, che nacque al Trono . Suo genitor mi crede, e tal non fono . Pur m’ed’vopo, ò Fort ina, Dicelarleper anco Il fuo Regio Natal, e l’aurea Cuna. SCENA II- Siletta ^ Detti. « r À ^ a 1 {1 ' ar ?°^ Si g nor ^ arc ^gHrrudÌ. * Che ha? An. Di cherapporti? Sii. Di vocij e di latrati Geme la felua, e il monte. Dala Caccia Reale Si porta à queft’alber?o Anacreonte. Rof. Il Tiranno?^#.Quel molìro ? Sorgono in piedi. SH.àpar.Se AnaOirco s’auuede, Che vien per mio configlio in quello loco, A faluarmi in tal giorno, io non fò poco. ^«.Celati Roficlea.Re.Perche?S«7.Da fapmo Anafiarcofauella. Se il lafciuo ti vede, Mifera tè! tii sè fpedita, ò Bella, * Rof. M'inuolerò dal Barbaro à I’afpetto An. Ad incontrarlo ioparto.oh qual periglio. Diletta figlia^ l’hoàor tuofourilta! parte Rof. Cie-