Volltext Seite (XML)
SCENA XVI. Rojìclea . Ififile . dopo fileno , che fo- pragimgein dtfparte. G Entil Garzon , che porti In doppie ftelle vn doppio fol diuifo r Come t’appelli • dì ì7^/.M’appello Ililo * £i A mio difpetto ancora D’vopo è tornar ... che miro ! So/.Del Prigionier hai tù notitia alcuna? Ifif. ( Affittimi ò Fortuna.,) Si portò ignoto auenturier tra l’armi » El. Quella Ififìle parmi • Ifif.{Gelofia tù coni metà tormentarmi • ) So/.Tu impallidircià mie richiede Uifo ? Si-D’Ilifo linfe il nome ? (Signora. ifif.lo} Rof.Sì. Ifif-T’mganni,' à mè ben duol, De le fuenture fue, poiché m’è noto-, Ch’altaDama nel Campo hà, che l’adora. So/(Amar che afcoltolah Geloìia m’accora ') Odi. fe il Cielo à tè permette vn giorno Di rimirar del Prigionier la Dama , Tu le dirai, che in vano Per la Beltà, che, adora, Qua Florimondo Ambafciator s’è (corto. /.Per qualcagiort-R.il prigionier g4 è morto. T/i/.Come? ferma, oue vai ? JS/.Cbeintefi.///.ODio E morto il Prigionier?Rof.Sì. Ifif. Ah moro anc’io/ fileno vede * fuenirififile, e corea fofienerlct^ El. (D’vopo è fegiiirla frode.) Ilrlb,Uifo,in vanlofcuoto. Rof.Amico. P?- É fi