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S £ C O K D 0. 37 Come forge ..... Anaf. Guerrièro. ; . Or. E chi ti (prona à quelli orrori in feuo ? Anaf.iI commando d’vn Rè. (Pr.D;?chepre- Qiiellabelua tiranna? ‘■ '(tende* Quel molilo fier?.i«.Sapcr chi fei. Or.S’in- i>/. Vouero niè ! v (gamia. 5’celi fife opre, io fon perdo toàfè. Or. il petto mi laceri, Mi fquarci le 1 vifcere, Il core mi fulmini, La fua barbara empietà , Qua 1 ni i fi a, nò, non fa prà . uinucreontc. Detti. On lo faprò ? Or. Nò : mai • Se collante raflìlle,eglifà aliai.’ ’ - An-1 tormenti più atroci Palefarti faranno. Or. Empio t’inganni. Sbalza fuori da la Prigione con lunga cate~ nani piede. Morrò bensì ; mà pronte Mille falangi hà in mia vendetta Oronte. An- Ah perfido! t’intcndo. In quella Corte Oronte ti mandò per la mia morte. Or- Sì. Da Oronte fpronata • Fu quella delira • An-Sì federato; ò là? torto da Beine Queltofelloli lì sbrani. B/«OCieli.'ò Dei! Sfortunato Signor, fpedrto fei. S C E N A VI.