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QUARTO. Ni. Pianga il tuo amore. Er. Configliando perfidia, io vii farei. Mancando a fede, egli farebbe indegno. Ni. Ciò che niega l'amor, farà lo fdeg.no. "Me. Nzi ch’io rieda, ove dover mi attende, Pur mi è dato, Ericlea, Il piacer di vederti. Io n’ era in pena, E ne partia dolente. Con sì bel dono i duri fati alfolvo ; Nè a temer più mi refta, Che il tuo dolor : ma tua virtù lo vinca : Nè più a bramar, che il tuo ripolo; e quello Lo avrai da Selinunte, a cui ti laido. Ecco l’ultimo priego Del fedele amor mio. Vivi, e a lui vivi. Se pria che del fuo fral l’alma fi fciolga , Tu mi dai quella fede, e llretta io vegga Te, del mio cor dolce metà, con l’altra, Che ne tien Selinunte, Non vi è morte per me. Se mel riculì, Per me non v’ è più vita. Er, Nel fiero eltremo addio ( Entra nella Città. ) Ericlea 7 e Merìde. D 4