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ATT O La coppia illuftre. Io voglio A tante riffe impor filenzio , e fine. ^ I /-> mrronnn cì • mr, fi I l’alfmì H11* f Ti. Lo avranno, sì ; ma fu l’altrui ruine.) SCENA VII. Meride, Selinunte, Jeguiti da una parte del loro ejercito> e i Juddetti. Di. O Del noftro diadema Ornamento e lòltegno, Cinganvi quelle braccia, a cui lo fcettro Ralueuralte, e quello fen vi ltringa : Cui di gioja colmalle, anime invitte. Me. Ufe a vincer, te Duce, Le tue fchiere, o Signor, te lunge ancora Sieguono il loro corfo , e han legge, e moto Da la man, che lor diede il primo impulfo. Pur fé alcuno in tua gloria aver dee parte, Selinunte egli fia. Sanlo i rubelli, Da lui fconfitti. Il fa l’iniquo Iceta, ^ Se già terror di Siracufa , or bullo, ^ E cadavere informe. Erice, ed Ibla Senza lui non cadean. Vinta ogni guerra, Ei ti fe amico, o tributario, o fervo, Quanto l’onda Sicana abbraccia , e lerra. Sei. Sire, in Meride parla L’amor : ma tace il merto. Ogni altro pregio Ne’ fuoi, qual nel maggiore il minor lume, D.