dramma Per Musica, Da Rappresentarsi Nell' Imperial Favoritata, Festeggiandosi Il Felicissimo Giorno Natalizio Della ... Maesta Elisabetta Christina...L'Anno MDCCXXI...Per Commando ... Di Carlo VI. Imperador De'Romani Sempre Augusto
; ATTO SCENA IV. Dioni/to con Jeguito ^ e TimocTcttc, DI, r J' Ra i più felici numerar ben pollo, Timocrate, un tal giorno. Elice è doma: Reggio è diftrutta. A l’uno, e a l’altro lido Stefe fon le noltr’ armi ; E qui ben tolto i due guerrieri invitti Riceveran ne’ miei Reali ampleffì Il primo sì, ma non il folo onore, E guiderdone a lor virtù dovuto. Ti. Signore, ala lor forte Nè detraggo, nè invidio, Abbian la lode, Abbian la ricompenfa. _ . Sol dona a me, che con la figlia io polla Lungi trar da la reggia i brevi giorni, r Che fpender non mi è dato, Qual fei de’ molti, in tuo fervigio, e gloria. Di. Di qual torbido mefchj il mio fereno? Tu partir con Aveta ? e a l’or partire, Ch’ io giunto al fommo de la mia grandezza Medito ancor la tua? Ti. L’addio che imploro » Di. No. Togliti dal cor brama sì ingiulìa. T’agita Xin cieco affètto, E ti offufca ragion. Milèra forte Di chi pena in balia d’odio,e livore! Vincerti i miei nemici. . Ymci