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38 ATTO Vendica il padre mio. Q Piange abbraccian done le ginocchia. ) Di. Tuo padre ? Aimè ! Se. Che fia? ) Di. Sorgi. Fa cor. Frena i fingulti. Parla. Me. Mifera!) Ar. Ahi ! che dk polfo ? ( Levandofi. ) Morto è’1 tuo fervo. Il mio buon padrejè morto. Di. Timocrate? Ar. Egli è morto. Han veduto quell’occhi Il fuo fangue fgorgar dal fianco aperto : Quel fangue a lui rimafto Da tante guerre, ove per te Io Iparfe, Stefo fu l’erba il vidi. Ah ! quale il vidi ! E’1 trovai fenza vita, e fenz’averne L’ ultimo addio.. . Mi manca La voce, lo non ho tanto Vigor, ... che più mi lafcj... Ma al più giullo de i Re parla il mio pianto. Se. Chi mai l’uccife ? ) DÌ. Areta , ( Levando/ì. ) Un padre tu perderti : Un’ amico io perdei. Ma l’amor mio Non è morto con lui. Vivrà per te.... Ar. No, Sire : Non cerco altro conforto. Sol vendetta dimando ; e fe a me forte Noto