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TERZO. 3S SCENA II. Selìnunte , e Dionìjìo. Se. Signor . . . Di. Senza il tuo amico ? Se. Spinto da giulto fdegno io lo precedo. Di Timocrate, o Sire, Non ha termine, o fren l’audacia, e ’l fallo. Se impunito il lafciai, non fu , il confelfo, Non fu l’olfequio, che mi tenne il braccio. Meride fu. Mi rammentò la fede. Correlfe l’ire, e a la ragion le milè. Forfè non avrò Tempre Tanto impero in me ftelfo : Nè tei prometto. Ei tenor cangi, o à fdegno Cederà tolleranza : Che un troppo infolentir mal fi fopporta. Di, Ieni,oMeride,o amico. In guerra,e in paci* SCENA III. Meride) e i fuddettu ( Abbracciandolo, 3 Il genio tutelar fei del mio regno. Jlfe. Ciò che già oprai .... Di. Ciò che poc’anzi oprafti, Ultimo non fi conti C a Fra