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SECONDO. Non che di minor duce, empier le parti ? Me. Timocrate. .,. (come [opra.') Ti. A colui, Che con vittorie fimulate, e falfe Le antiche macchie ricoprir prefume ì Me. Timocrate , . ; , Ti. Io rifpètto A un’ indegno ? a un vigliacco? .... Me. Ah ! troppo già fofferli. Un vii tu feh Dà di mano alla fpada , e va incalzando Timocrate dentro la [cena. Quello colpo conlàcra un giullo fdegno A te , offela amiità. Mora l’indegno. Fine dell’Atto Secondo. le. fa. 0 C AT-