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32 ATTO Tifovvenga la fede, e l’ire affiena. Un comando del mio Re. Partirò : ma ti configlio Più modeftia, e men baldanza. Quel comando a te non dà Nè poter , nè ficurtà Da sfidar con nuovi oltraggj Nel mio fen la tolleranza. Me. Timocrate, tu infiliti a chi non t’ode. Ma Mende ti udì. Tu noi penfalti. Ti. Ei fegue il fuo coftume Di fuggire i cimenti. Me. Più che non hai tu orgoglio, efifo ha virtude. Ti. D’Erice al vincitor viene in difefa Il domator de i mari ? Me. Non giungono i tuoi fcherni a farmi offefa. Ma rifpetta l’amico. (in atto di partire') Ti. A lui rifpetto? (Seguendolo.) ' A lui, che appena feppe Sotto il mio impero, di volgar foldato, Non Se. Mi fovvien. Rifpetto in te Mi, &c. Timocrate , e Trferide» L punitor mio fdegno il vii fi è tolto.