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SECONDO. ^ Può dir, io c’amo, H Con libertà. $ Nel fìer martiro Di mia catena Io pollò appena Con un fofpiro ol Cercar pietà. Quell’, &c. SCENA II. Nìcandro, ed Areta. Ni. Se i tuoi dolci penfieri a turbar viene L’infelice amor mio , Non creder già, che ardirmi porga e fpene fe 5 Conofcenza di merto, O favor dì comando. Io tutte affido! 1 Le mie fperanze al tuo bel cor, che vede ' Là mia pena, il mio offequio, e la mia fede. Ar. Lulìngarlo degg’io ? L’impone il padre : Ma mio coftume il fugge. ) Ni. O pietofa, o crudele , almen rifpondi. * Ar. Rifponderò : ma vuoi lulinghe ? o chiedi Sincerità di core? Ni- L’inganno mi dorria, più che il difprezzo. Ar. E lincerà ti parlo. Ufo a tue piaghe Un rimedio crudel, per rifanarle. p u ò B % Mite