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PRIMO. 17 Me. Si : a lei fi vada ; ed a cotnun ripofo EUa fia che tra noi Icelga lo fpofo. Se, Del noftro deftino quel labbro decida; E amor non divida sì bella amiftà. Ma fo, che in quel petto per me non annida Nè tenero affetto, nè dolce pietà. Del, &c. SCENA X. S , Aferide, Amo più di un bel volto un vero amico, Amore, io non ti offendo. In quello, e in quefto il tuo gran nume onoro, E fia brama, o amiftà, fei Tempre amore. Te fol cedo a te fteffo ; e là ti feguo, Dove virtù mi accenna. Pur cOnfefTo il mio fral. Talor mi volgo A mirar ciò che lafcio ; e al’or che il miro, Mi fi fveglia triftezza, e ne fofpiro. Se ti cedo, o bel fembiante, Non mi dire infido amante: Dimmi fol fedele amico. Se vedetti il fier dolore Del mio core, Lo direfti a te collante, E ’l direfti a me nemico. Se, &c. Fine dell’ Atto Primo. SiegHe Bailo di Marinari, e Borgbe/ì Siciliani. B 1ATTQ