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CAPITOLO OTTAVO 255 pre in piedi pel lungo spazio di dodici secoli, ma essendo imminente la loro ruina, partico larmente verso mezzo giorno dal lato ove era stato elevato sul circo di Nerone, venne poi riedificato nel luogo medesimo con la più soli da magnificenza ed anche ampliato; mentre, oltre l’occupare una vasta parte di detto circo, furono presi nell’ area anche gli spazj che com prendevano i due adiacenti templi di Marte e di Apollo. Nel 1607 sotto il pontificato di Paolo V si trovarono nell’ area antica di questo tempio diverse medaglie di bronzo coll’immagine del Salvatore, e nel rovescio il ritratto di Costan tino tenente la Croce. Altre simili ne furono ritrovate al tempo di Urbano Vili, oltre a tanti altri contrassegni della prima epoca di questa costruzione riconosciuti nell’atto di demolire la vecchia basilica. Non sono credibili i tumulti, le depredazioni, le violazioni e le conquiste che questa basilica soffrir dovette, e alle quali soggiacque per quelle stesse maini sacerdotali, cui era dato di custodirla e di amministrarla, nè sono espri mibili le brutali manumissioni che i ministri del culto stessi nell’abbandono della crapula e dell’ignoranza si permisero delle preziosità sue più insigni. La storia di queste non è che di delitti e di lutto, e non meno lo è quella Vicende subì te da questa Ba silica .