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CAPITOLO QUINTO l6i) guerra e a Sandro Botticelli . Sono annessi a queste preziosità due quadretti di minutissimo lavoro in mosaico indicanti le principali feste dell’anno, che il Gori intitola monumenta sit ane vetustatis insìgnia basilicae baptisterii fiorentini. Le ricchezze di questo altare per l’arte che vi concorse non hanno pari fuorché nell’altare d’argento in S. Jacopo di Pistoja, e (fuesti due altari possono servire alla storia dell’ orefìcieria e della scultura in tal maniera da render chiarissimi i nomi di quei primi be nemeriti autori, e da illustrare i secoli del ri sorgimento delle arti in Italia tanto quanto può attendersi da ogni altro monumento che ci ri manga . DEL TEMPIO DI S. ANTONIO DI PADOVA. ( Vedi Tavola T. ) Questo insigne tempio, erettosi per decreto di una città ricca e famosa a gloria d’uno dei suoi benefattori elevato all’ onor degli altari, dovette ben facilmente ottenere mezzi eflicacis- simi onde rapidamente avanzare nella sua ele vazione ed essere corredato di preziosi monu menti delle arti. L’assegno che venne fatto a tale oggetto dalla città fu di quattro mila lire Tom. II. !N iccola Pisano au tore il i questa fab brica . 1 l *