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CAPITOLO QUARTO I O7 gione. Comunque si fosse ( che lutte queste cause v’ebbero forse parte egualmente) egli è certo che le arti ebbero molto di che conso larsene, poiché i loro più distinti cultori vi furono adoprati, e per la storia di queste la cat tedrale di Orvieto può dirsi uno de’più preziosi monumenti non mai abbastanza illustrato, nè tenuto in quella tanta venerazione a cui ha, più di cento altri templi, luminoso dii’itto. L’edifizio , non v’ha dubbio che fu fondato nel giorno i3 Novembre 1290, e papa Niccolò IV, che allora si trovava in quella città, pose nei fondamenti la prima pietra come ogni cro naca conferma e coinè Ciprian Manente rac conta con tutte le più minute circostanze. Lo renzo Maitani di Siena ne fece il disegno e ne diresse l’edilizio, da prima senza troppa assi duità di sua presenza, che non giudicò forse molto necessaria nel mentre che si riempivano gli enormi e profondissimi scavi dei fondamenti affidati ad architetti subalterni per l’esecuzione e fors’anche perché probabilissimo riesce che non solo le affezioni della patria e della fami glia richiamassero a Siena di frequente il Mai tani , ma fors’ anche la scùsa che potea dargli in quel tempo la direzione di qualche impor tante edilizio; e giova credere che avesse egli mano nella facciata del duomo sanese, la quale pur tanto a questo d’Orvieto rassomiglia, come Tom. li. Lorenzo Maitani «r rii ile ilo del duomo d’ Orvieto 9