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jg ATTO Perche la rua fperanzà èdifperatai Jlr. Odimi. Lttc.Le tue voci Tanto, tanto aborrifeo, Che più torto i la tran horrendì ,■ ersi Del Trifaucemaftin vdir vorrei. Pentito fon, errai „Luc. In van tu fpcn di placartaimai „Ar. Egualità di Nome „ II conceder perdono - . „Luc. Sorda più d’afpc ro foncv »,Ar. Dunque vendimi ò cruda . „Luc. Perch’il chiedi non vogjio. „Ar. Ti pagherò con gl’vltimifofpiri „ Le mie infame, idcliri „Zuc. (Forza è pur ch’io fofpiri. ) . àparre.- Jtr. Suenami per pietade Poi per vendetta l’indiuiduo mio - Premi, e calpeftra' nel mio fanguc inuolto . _ Zac. fParto: mi placherò, fepiù l’afcolco, Ar. Cosi cruda » mi lafci r £ por più dura forte . Vita mi neghiy c non vuoi darmi morte? S’ai fofpir non ri moni , , A i pianti non ti plachi ,. Rendi , rendimi eflangue E alme» r rigrc d’amor, ri plachi il fanguc Che tormento S Pamar beltà crudele ». E pregar vn duro fcoglio, C’hàper vanto del fu’orgoglio ; Franger preghiere,. & abiflar querele. ' Che tormento è l’amar beltà crudele ! Che tormento è l’amar alita infedele !- Che mai ftà ferma vomitante,, E li fi rota vagante Per render Ifsion vn cor fedele ; ; Che tormento c l’amar alma infedele », SCB*