n ATTO Incontro à la fua Spofa Il genitor t'inuia . Perdiuertirdal core Con ogetti diuerfi il tuo dolore X tù Signorfecondi Le meftitie de l'alma; e qjil folingo Fai de’ propri] tormenti Errario il lito, e fegretari j,’i venti I Ant. Ahi che le doglie , Eurindo Pullulan nel mio feno, E da inco gnita fonte Con precipizi occulti, e vehementi Cadou le pene mie Tempre à torrenti. Sii. Signor d’ofcure nubi S’adombrano le Stelle ; & adirati Stridori de gl’Euri i fiati : il lito freme Sibilano le piante, il monte geme. A»t. Coli nel Ciel nemico , Mentre lucida Aurora il cdfr s’augura, L’alba più de la notte, à me s’ofeura, SCENA II. Efce di Natte Stratonìca timore fa dei Mare Rubia fua Nutrice, e Dami- gl te He-, e Cauallieri. Eurindo Antioco. Silo. « i Etta l’adunco pefo VJ Prendi porto r afferra , afferra. Cho. A terra, à terra Sii. Sbarcati genti fui lito Ant. FiaStratonicaforfè, L’attefa PrencipeflTa Mira, mira s’è de (la, St. Sù