V R I M o;. % St. Sù la naue de la vita Và’l mortai folcando vn mare Son gl’affccti Tonde amare , Onde fempr'di'è fdrufcica. Và’l mortai folcando vn mare Sii la naue de la vira. Se gli rompe firn'n porto Iltimon de la fperanza : Nèlibafta lacoftanza A fuggir d’efler abforto . Il timon de la Tperanzal Se gli rompe fin in porto. E«r. Vieni Signor ch’apunto Giunge la Principerà, Già, già prete hà 1’arencj Mira, ch\à noi fe’n viene ^ _ Srr.Che notte ofcural-A»*. Non pero si defa, • Che v’ateonda ò Signora A chi per inchinami Qui attendendo dimora. (piede Str. Chi tete? Ant.,, Ciri qual figlio al voftra „ Inchinato fi rende , „ E d’improntar i baci ,, Sù la deftra Reai felice attende. Str. No perciò vi rauuifo. Ant.Antioco fono Str. Scufa Signor? cl’ombre , E Tarriuoimpenfato, Ant.. Come Nctuno irato V’infaftidì? Str. D’oblio', Ogni noia fi copre Colvoftro incontro ^dnl.Precorrete amici E per fin che l’Auroia Si circondadi rote, Per la Voftra Regina Si pteparin le tende. Zur. I cenni tuoi 1 A 6 Pronti