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secondo: ss Vedrai molte bellezze. Antioco tur. Lo fguardo fi confonde fedendo. Nel continuo paflàggio Di fplendor,infpkndor,cfi raggio,in raggi©? Ne la copia fi perde L'occhio che mai non pofa, E vi di fior, in fior, di rofa , in rofa J Er/Come grata Signore Ti fi rende la danza r Ah. Confolando mi va con la fperanza I Sii. Hai di mal, che fei canuta, Ruè. Mà non fono da fprezzar , SU. Nè men troppo da bramar . An. Ecco ahimè la Regina.aita ò Cielo A 3 Mi turba vn mortai gelo J tr * ii trf. Che fcopro mai ! che veggio I tue. Spofo Signor t'inchino Il cor deh rafserena ( Egli miromi appena ) Ah. (Oh che beltà) Regina Antioco fi Uuà Che m’imponi ? str. Signore Bramo veder in te più lieto il core - (Putte. An. Ahimè, nafeondo inuano Sotto il filentio il mio crudel martoro Languifco, peno, moro. SU. Prence Signor, che fenti > Erf. Confola i tuoi tormenti Prefto lieto farai. Cheviddimai! ch’intefi! ùp/trii} An. Lafciatemi morir, nulla vi peli, Ch’io chiuda al Sole i rai, Ch’il viuerdel morir m’è peggio affai l C 4 SCE^