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TAVOLA XXVIII. ISJ Ella CentaureJJ‘a ì che qui si ammira non si esclu de una continuazione del medesimo pennello del le precedenti, ma è chiaro ancora che in questa l’Artista abbia superato se stesso nelle grazie, e nella delicatezza della pittura. Lociano poc’an zi citato ne fa per noi 1* elogio nel risaltare i pregj di quella dipinta da Zeusi, in cui specialmente rileva l’estrema difficoltà di regolare l’unione, e la commessura de’ corpi tra la parte umana, e la cavallina in un modo insensibile a segno che l’oc chio non se ne avveda, lo che tutto qui si scorge eseguito con perfezione, e felicità. L’atteggia mento di ambe le mani è mirabile. Con la sini stra tocca la Cetra : La destra è vicina a percuo tere nobilmente un Cimbalo offertole dal giova netto , che si sostiene sulla di lei spalla . La sua chioma è acconciata vagamente » La forma della Collana è artificiosa potendo convenire anche ai Cavalli, come di quelli da Latino donati ad Enea diffe Virgilio: Aurea pe&oribus demijja monilia pendente Tom.I. Pit.