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6* ter z o; vi SC E N A ri. Cione nella Celejìe P Erirà s’io Io voglio Si» fabro di fui forte Sua voglia a lui dia vita,egli diamorte. 1 flut. Più non viua colui, , Che tuo gran Nume oiìende. Gio. Libero al fuo voler non fi contende 2 Giù, Sorte, amor venite à me . Seguirò di ftige il Rè.- Gio. Del badò Tartaro tu regi il fondo', Ch.' io riedo in Cielo àdac lalege al mondai fpurifce. Nut. Ma che: libera a noi quìnonrimafe Virtù di tentar l’vomo Per inuolarlo al Cielo ? JSò, non temiam di vano Gioite il telo , Citadine de l’atra Dite Danzate, Schernite Chi del Cic! folo hà l’Impero, E trionfi d’Auerno ilpopol nero. fittilo de Demoni. ica