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secondo. Ì9 Vi è ’l Tefeo, che tante vaghe ha prete, (-* .Jp pgj; vf©eftrailO ^ . For loScettro pafsar da mano a mano. Rod Narra chi fon le belle. lioa. wi. ,, vna> j-ii» 1Q vidi U V' è Ckene la Maga a me Signora. Rod. (Cirene è la beltà, che m innamora.) Len. Addio. Rod. Doue ? le».Tù refta. fei Che'vorrefti ? ( in voltoè pur gentile. ) Rod. Come ti chiami ? ^( Hà ne le guancie Aprile ) Rod. Ah Leno,Leno. Sanpi eh* io fon ferito. Te» Eh bel G.irzon, c’hai rofsaguanaa.e vaga, ■ Cerca il Chirurgo altroue Ch’ io balfamo non ho per la tua piaga. Rod, Deh ferma. leu. (Egli mi tenta. ) Rod. Ignota alma Reale Si cela in quelle fpoghe- . Len Porfe del vinto Carlo in vari arnefi Tu feila quarta moglie f Rod. Cirene è la ragion per cui fofpiro . Rod. Cl Pupp ìllette > che fond ‘ foC ° Mutano In cenere Quello cor. Si brillanti, vaghe rifplendono, Che