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D. Anna. Fuggi, crudele, fuggi: Lascia, che mora anch’io, Ora, ch’e morto, o Dio ! Chi a me la vita dife ! D. Ottavio. Seuti, cor mio, deh senti ! Guardami un solo istante ! Ti parla il caro auiante, Che vive sol per te. D. Anna. Tu sei... perdon ... mio bene L’aflanno mio, le pene ... Ah ! il padre mio dov’ e ? D. Ottavio. Il padre ! Lascia, o cara, La rimembranza amara. Hai sposo e padre in me. D. Anna. Ah ! vendicar, se il puoi Giura quel sangue ognor! Ottavio. Giuro! Lo giuro agli ocehi tuoi, Lo giuro al nostro arnor! ä due. Che giuramento, oh Dei! Che barbaro momento! Frä cento affetti e cento Vammi ondeggiando il cor.