Zweiter r TUeil. Ouvertüre zum Berggeist von L. Spolir. Arie aus Udegonda nel Carcere, von Balfc, gesungen von Dem. Elise List. Rec. Sventurata Ildegonda! ove ti trasse L’ira d’un padre! In queste oscure volte Condannata al mondo vivi di lunga morte, Nb per lagrime o prieghi II tuo crudo dcstin fia che si pieghi. Ma quäl mio fallo a tanto strazio m’addusse ? — Amor e la mia colpa ! 0 Rizzardo, Cagion d’ogni mio lutto, piü mi sei tolto, Piü mi sei presente; tu mi segui per tutto; E quäl raggio di sole tu mi rendi gioconda La muta oscuritä, che mi circonda. Fatale e caro insieme il di che ne’tuoi lumi Io mi scontrai ognora lo rammento, Ognor ti sento e vedo, Ed in quell’ estasi al ciel salire io credo. Chiuso neir armi e splendido D’orgoglio giovanile Ad un bei dio simile A me t’olfristi allor. T’amo, dicesti, e un fremito Mi colse all’ improviso, E ti svelai dal viso La fiamma del mio cor. Di rosei sogni in braccio Perche m’ hai tu rapita? Perche di fior spargesti . La povera mia vita ? Misera mi volesti, Ed io raccolgo in tanto Cresciute dal mio pianto Le spine del dolor. Nell’ orror delle catene, Nell’ angoscie del dolore La speranza mi sostiene Di vederti un giorno almen. Vieni, e dimmi che sei mio, Ch’io riposi sul tuo core, Slido allor il padre, Iddio, A strapparti dal mio sen.