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AIIOWEMEM-lOVd.IlT im Saale des Gewandhauses zu Leipzig, Donnerstag, den 20. Januar 1842. Erster Theil. Symphonie von L. v. Beethoven. (N 2 2. D dur.) Scene und Arie aus Lucia di Lammerinoor von Donizetti, gesungen von Fräulein E. Meerti. Ancor non giunse.... ahi lassa !... e l’ora e questa, iL’ora fatal, ehe in queste mura invano Lo richiama l’amor. Oh, quäl terrore Funesto presagir mi desta in core! 0 fonte ! 0 cari luoghi conscii de’ miei sospiri, Ove beata al seno lo stringea! Lo rivedrö piü mai.... funesta idea! Edgardo 1 !.. . se non tornasse piü, se i giurameuti Obliar tu potessi, — Ah, piu discaccio Questo orrendo pensier! Sempre piü torna Alla mente atterita. Vieni, Edgardo mio! vieni, mia vital Perchö non ho del vento L’infaticabil volo, Sempre in estraneo suolo Ti seguirei, mio ben. Ove tu sei s’envolino I miei sospiri almen 1 In van da te mi parte Di.rio destin terrore, Vince ogni forza amore Teeo son’ io, mio ben. ■I nostrLcori disgiungere Non puö nemeno il ciel. Torna, torna, o caro oggetto A bear mi d’un tuo sguardo, Vieni, tenero Edgardo, I miei giorni a consolar. Ch’io mi posi sul tuo petto, Ch’ io ti parli ancor d’amore, E gli affanni del mio core Io potrö dimentiear. Variationen für Waldhorn vonDiethe, vorgetragen von Hermann Steglich von hier (als erster öffentlicher Versuch).