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No. XXIV. C 0 N C E R T im Saale des Gewandhauses, Sonntags, den 3o. April', 1809. Erster T li e i 1. Sinfonie, von Haydn. Arie, von Pär, gesungen Splender per Palma io veggo raggio di speme amica, e par ehe al cor predica qualche felicitä. Flötenconcert, ’ comp. Hrn. Musikdir. Müller. Sestett von Dcmois. Herbst. S’agita ancora in petto mesta, e confusa l’alma; spero, la dolce calma contenta mi farä. nnd zum erstenmale geblasen vom und Chor von Mozart. sü i säen giorm suoi, a Roma in lui serbate la sua felicitä. Tito. Troncate, eterni Dei, tr>ncate i giorni miei, quel di, ehe il ben di Roma mia cura non sarä. Sesto. Tu, ever, m’assolvi, Augusto, Coro. Eterni Dei! vegliate ma non m’assolve il core. v —- -- - - ehe piangerä l’errore, finche memoria avrä. Tito. Il vero pentiraento, di cui tu sei capace, val piü d’una verace costante fedeltä. VitelUd) Servilia, edAnnio. a 3. Oh generoso, o grande! E chi mai giunse a tanto ? Mi traedagliocchi ilpianto l'eccelsa sua bontä. Coro. Eterni Dei, vegliate sü i sacri giorni suoi, a Roma in lui serbate la sua felicitä.