Volltext Seite (XML)
Sonntags, am 8 ten October, 1815. Erster T h e i l. Sinfonie, von Ries. Scene und Arie, von Carl Maria von Weber, gesungen v. Dem. Albert. Campagnoli. Misera nie! — Qual nuova stupidilä tri’ opprime ?. . . il rischio apprendo, so coi»e evilarlo. Eguale al mio 6 l’aflanno, cred’io, — d’egro ehe sogni imminente ruina, ed a fuggiarla non si senta valor. — Torna in te stessa, risolviti, Atalia! — Svegliati — e scosso questo indegno letargo. — Oh Dio! non posso, O spavento d’ögn’ aura, d'ogn’ omhra, atra nebbia la mente m'ingombra, freddo gielo nii piomba sul cor. L’atma stessa ehe palpita, e freme non sa, come s’accordino insieme tanto sdegno con tanto timor. Jo sento ehe in petto Se dubbio e il contento, mi palpita il core, diventa in amore n6 so quäl sospetto sicuro. lormcnto nii faccia temer. l’incerlo piacer. J 7 iolin-Concert, componirt und vorgetragen von Hm. Matthäi Quartett aus Leonora, von Pa er. Leonora. Fermate! — Io lo difendo. Ei hon morrä, lo giuro. jD. Pizz. Giovanc audace, insano! — Leon. Voi lo tentatc in vano — D. Pizz. Qual tua pietade e questa ! — Rocco. Perduta ho gia la testa — D. Pizz. Ebbene! Leon. Attenti a me. Quell’ orfanello abietto, ehe in nie vi sta presente, i: donna, tiitta ardente di conjügale affetto. — I). Pizz. Florestano, e Rocco, Donna! —