OOO0C00OOOOOOO0O^<>O<>0O<><>O<>OOO<&OOOOO<>OOO-OO<>O''. Leon. Di Florestano ecco la sposa in nie. Flor. Tu! — sposa! — ID. Pizz. Qual evento! Rocco. Io sogno in tal momento! Leon. Deh voi non tollerate, ehe dello sposo mio ora si versi il sangue, da un cor tiranno, e rio. Scendere il cielo in questo carcer mi fe’ tremendo, onde impedir l’eccesso d’un attentato orrendo. . . .' Il cielo a mio sostegno vi scelse, e lo vedete.... Dell fido a’ suoi decreli, deh voi corrispondetc. Salvale il caro sposo, salvate l’innocenza! Trionfo luminoso abbia per voi la fd. ID. Pizz. E ehe! obbliar potresti dover, fortuna, e vita? Mira, chi ofl'enderesti, vedi chi innanzi e a te. Rocco. Oime! — ’l Governatore! ■ Leo. e Flor. Pizzarro! ID- Pizz. Si, son io! Flor- Barbaro traditore! ID. Pizz. Meco quei folli audaci t’impongo separar. Vien! — Leon. Fermati! — Rocco. Lasciate! Flor. E non poss’io ? Rocco. Fermate! Flor. Vien! — Leon. Scostati, o sei morto! — ID. Pizz. I O rabbia! .’7Z -indegni!... io fremo • . 1 mi sento lacerar. a 4. L. e Flor. ] Smania, tiranno, e fremi, \ma non ti pnoi sfögar. Rocco. I (O ehe briccone A questo! f mi fa trasecolar.) D. Pizz. Io voglio questa vita! — e Flor. Ah quäl suon! quäl nuovo affanno! — ID. Pizz. (Il Ministro! — Ciel tiranno! —) Rocco. (11 Ministro, ei certo ha detto!) D. Pizz. / (Ah, quäl ombra di spavento Ivien quest’ ahna a tormenter!) «■4. L.eFlor. J (Ciel prot'eggi ün casto alletto, S e dA fine al mio penar!) Rocco. | (Venne gia l castiga-matti! für del ben tentiam di far.) ID. Pizz. (Al ministro tosto andiamo — queste vesti a lui celiamo — ) ITu mi segui — torneremo — io vi voglio sterniinar! Deh fermatc — oll Dio! — sentite! — Ah crudel — mi fai mancar! — Ed io sono fra catene! Quante morti ho da provar. Eh, lasciatemi — finite — il dovere s’ha da far.