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<><><><><><><><>o’&'-<e>oooooooo0ooooooooooooo ><><><>0e0000<>000c>0000000000000000<>000000<>0¥ Abonnement | C O N C E R T i im Saale des Gewandhauses $ Sonntags, am 19*' “April, 1818. • X $ 0 0 0 ♦ ♦ c $ ❖ ❖ ❖ $ 0 ❖ I ❖ 0 Zweiter T h e i l. Ouvertüre zu dem Trauerspiele: die Braut von Messina, von Fr. Schneider. Erstes Finale aus: la Clemenza di Tito, von Mozart. Sesto. Oh Dei, ehe smania e questa! Che tumuho ho nel cor! Palpito, agghiaccio, m'incammino, m’arresto: ogn’ aura, ogn’ onibra mi fa tremare. Io non credea ehe fosse si difficilc impresa, esser malvagio. Ma compirla convien. Almen si vada con valore a perir. Valore! E come puö averne un traditor? Sesto infelice, di costanza, e di valor. Ma chi giunge? — Coro. Al fin t’affretta! il german t'attende. Voce. Oh Dio! si, verrö. ma quäl cimentol Ah ehe in pelto ancor mi sento questo core palpitar; Coro. Si Zaira, il ciel ti brama, e vieni pur non paventar. Voce. Ah, si corra! il ciel mi chiama d’ogni afl'elto a trionfar. Clarinetten-Concert von Späth, vorgetragen von Herrn Musikdir. Stötzer, aus Coburg. Sommo Dio, ehe in sen mi vedi Öitante, e mesto il cor, ehe raggio, a nie concedi, Symphonie, von Beethoven. (A dur.) Scene u. Arie, mit Chor, von Federici, gesungen, von Dem. Alb. Campagnoli. Ah padre mio, dove sei tu? Deh vieni, la figlia ubbidira, vieni, mi guida nel sentier di virtü; la vera fede gia risplender vegg’io; porgimi pur la destra, e nella tomba ti seguirö, piü non pavento, il core reso dal tuo valor costante, e forte sen’va conteuto ad incontrar la morte.