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von T h e i 1. t e Tito, e Publio a 3- e fi ferma.) Oh Dio! non puö, chimore, non puo di piü penar. Palpita il traditore, ne gli. occhj ardisce alzar. Mancar, oh Dio, mi sento mentre ti lascio, o caro; saprö .. . ma oh Dio, mi pento, e torno a palpitar. Ah, ehe il destino amaro, ah, ehe un crudel tormento l’orrore, cd il dolore mi fanno delirar. No. XVII. C o n c e r t Saale des Gew and hause Donnerstags, den 14. Februar- i8o5 Erster Sinfonie, von Mozart. Scene, von Valesi, gesungen von Madame Köhl. Dove, ahi! dove son’io? Qual niuto / orrore! quai tenebre! quäl luogo! — Diletlo Arsace! perche tardi ? ove sei ? Deh per pieta, mia vita, vieni, t’afiretta, vola, ed il tuo ben, l’anima mia consola. Concert auf dem Pianoforte von Mozart, gespielt Madame Müller. Terzett von Mozart. Sesto. Quello di Tito e il volto! (guardando Tito.) Ah dove, oh stelle, e andala la sua dolcezza usata? Or ei mi fa tremar. Tito. Eterni Dei!. di Sesto dunque il sembiante e questo! Oh come puo un delitto un volto trasformar! Publio. Mille diversi alfetti in Tito guerra fanno; s’ei prova un tal alfanno, lo seguita ad amar. Zwei Ouvertüre, von Beethoven. Tito. Avvicinati. —• (a Sesto con maestä.) Sesto. — (Oh voce ehe piombami sul core!) Tito. Non odi? (a Sesto con maesta.) Sesto. — (Di sudore mi sento, oh Dio, bagnar.) (Sesto s’ avanza due passi, Sesto.