48 Tarn. Seit. Ire. Sem. Sem. Seit. Ire. Mirt. Tm. Seit. Sem. Sib. Sem, ATTO li, Cosimi piàQ'h _ . ' 10 non intendo , , , Sedafenno, o per gioco Parla cosi. (« Sem, e Tarn.) (M* intenderai fra poco.) Più non fi tardi. Ogni uno La menfa odori, C OR O Il piacer, la gioia feenda Fidi fpofi al voffró cór. Imeneo la face accenda, La Tua face accenda amor. ,( Doppo feduta nel mezzo, Semiramide, [ledono alla deftru d* lei Tamigi, e poi Se itale#. . Alla Sitiifira Mirteo^ poi Ire ano, Sib ari in piedi apphjfo Ifcano.) In lucido criftallo aureo liquore, Sibari, a me li rechi. ( Ardir mio core, ) . ( va a prender la tazza, > (Il colpo è già vicino,) Oh Dio! s’appretta . 11 momento funefto. Che gioia! Che iàrà? Che punto è quello! ' Compito, è il cenno, ( Sibari pofa la fottocoppa con b tazza avanti'a Semir. e va a lato, a* Ire ano. ) Or prendi Tamiri, eicegli, II fbfpirato dono (Dà la tazza a Tamiri.) Prefènta a chi ti piace. E goda quegli il grand* acqujftq in pace, Tarn.