m ^ C o ) f ATTO SECONDO. SCENA PRIMA, Sala regia illuminata in tempo di notte Gran Menfa imbandita nel mezzo con quattro Tedili intorno, ed’una Tedia in faccia. Sibari, e poi Ircano con Jpada nuda. \ Sib, 1-^ Giunto il tempo, Che 1’ accortezza mia Col morir di Scitalcc il grave inciampo Mi tolga d’un rivale, e m’ aflìcuri, Che mai fcoprir non pofla La Tua voce il mio fcritto, Quanto Sibari un dì finfe in Egitto. Ire, E pure il giungerò. Dov’ è Scitalcc i Ov’ è Tamiri? Sib. E qual furore T’arma la delira? Ire. Io vuò Scita Ice eflinto. Additami dov’ è? Sib, Ma che farai ? Ire. Che farò! Mi vedrai con queft 5 acciaro Dell 5 ingiufto Imeneo troncar il laccio. ( iu »tto di partire. ) Sib, Ferma, Ire, Non m’ arreflar. Sib. Ma tu non brami Scitalee eflinto? Irc, r Si, Sib,