1* ATTO I, Scit. (Ancor mi guarda, ctacc.) Sem. Principe, tu non parli ? Impallidirci, avvrampi, c lei conculo? Stit. Signor, nel tuo lèmbiante Una donna incollante, Che in Egitto adorai, Veder mi parve, c mi. turbò la mente. Quella crudel mi figurai prelèntc. Sem. Se prenfente al tuo (guardo, Siccome è al tuo penfiero (> Folle colei? non ti vedrei si fiero. Dell’ ingiufle querelle, Di tanti fdegni tuoi pietà, perdono Forfè le chiederefli, E perdono, e pietà forfè ottcrrefli. Seìt. (Quella di più! l’ingrata Vegga, eh’ io non la curo. ) ah fè tu vuoi, Quello mio core opprefTo Felice tornerà. Sem. (Si feopre adefTo.) Libero parla. Scit. Oh Dio! Temo lo (degno tuo, Stm. Del mio perdono Non dubitar : fpiegati pur. Scit. Vorrei Pietofa a miei martiri Mercè del tuo favor render Tamiri. Stm, (Ofmania! ogelofia!) Non più» (FingiamJ Ti compatilco amante. Parlerò con Tamiri, e la tua brama, Più che non credi, a favorir m’ appreflo. Scit. Ecco appunto Tamiri, il tempo è quello. Stm. (Importunoritorno!) Odimi, intanto Ch’ io le parlo di te, colà dimora. Scit. Vado, (fi turba.) (fi ritiri.) Stm % (Ed io rcfillo ancora \) SCENA