as ATTO I, Dirti fignor vorrei, Che l’Idol mio tu lèi, Che t' amo, che t’ adoro, Ma non Io pollò dir* 10 tacerò celando 11 mio crudel martora, Andrai tu ramentando L’ acerbo mio martir. Dirti fignor &c.' SCENAV. Ircano 5 e Mìrteo. Ire. T a Principcfla udirti? Ella fùperba L/ Và degl’afferri miei. Mifero amante. Ti Tento fofpirar, ti veggo afflitto. Cangia» cangia defio, E per configlio mio torna in Egitto, Mirt. Sci degno di pietà, fe non diftingui Dall’ oflequio il difprezzo. In quegli accenti Ti rinfaccia Tamiri, Che de meriti tuoi troppo prefumi. Ire. Io de voftri coftumi intendo meno, Quanto gii afcolto più. Qui le parole Dunque an (enfi divertì: a voglia altrui Qui fi parla, c fi tace: al regio cenno Deve un alma adattar gli affetti firoi: Chi mai mi traffe a delitar con voi? Mirt. In querta quifà, Ircano, In Affiria fi vive, Irt,