%z A T T O f. La {celta d’un rivale, li Nume, e 1) ara Eccovi, o Prenci. Scit. (Son fuor di me.) Sem. (Spergiuro.) Mirt, Io 1’ approvo. (? alza % evh all' ara,) Scit. Io 1’ affermo, ( come fOpra. ) (Scitalce, e Mirteo pongono la manoJuW ara.) Ire. Io 1* aflicuro. ( s'alza e non parte dal fuo luogo ) Sem. Ircano, al Nume, all'ara Non t’ avvicini? Ire. No, giurai, ne voglio Seguir 1* altrui coftume. Quella è 1* ara de Sciti, c quello è il nume. (ponendo la mano al petto, e accettando la fpada, ) Tarn. (Qual afprezza!) Ire. Si {coglie Oggilo fpofo, o refla Altro rito a compir? Tarn. No ; del mio core 11 genio ormai farò palclc, Sem. ( Ah temo, Che Scitalce farà! Tarn. V ardir d’Ircano, Di Mirteo 1’umiltà veggo» cd ammiro: Ma un non lo che. . . , Sem. Solpendi La feelta, o PrincipefTa: Un lieve impegno Quello non è: del tao ripofò anch’io, -, , Tarn. Abbaflanza penlài. Ire, Dunque favelli, Sem. No; Principi v’attendo (t'alza.) F.ntro la Reggia all’ ofeurar del giorno. Ivi a menfa"fediva Sarem compagni, e fpiegherà Tamiri, Ivi il fuo cor. Voi tollerate intanto Il brieve indugio, Miri.