50 ATTO II. Lue. Ve. Celare ardir. Volog. Che penlà ? Lue. Ve. Berenice - - - già intendi Tutto il mio cor, quella a te chiedo; io lVamo. Volo?, Berenice mi chiedi? T"» ' T’ e noto, Che ella è mia Ipolà, e che fol può la morte Si bei nodi troncar. Lue. Ve. E' ver, ma per lei fola - - - Volog. Mi tronchi i lacci. Lue. Ve. E ti ritorno al Regno. Volog. E s’io riculo i doni tuoi ì Lue. Ve. Paventa un cefare fdegnato. Volog. OJàMiniflrì, Rendetemi i miei ceppi , e me fi chiuda In Carcere più orrendo. Lue. Ve. Come? Volog. Grandezza, e libertade, evita, E quanto offrir mi puoi, tutto dilprezzo. Lue. Ve. Cosi ? Volog. Così, o Tiranno, Ricevo i doni tuoi, COSÌ gl’apprezzo. Qarte.) * SCENA X. Lucio Vero. A l gran trionfo in cui fuperba, c lieta Efefo mi prepara in quello giorno, In cui T anno li compie Della Partica llragge, Vadan di ferri cinti Fra la Ichiera de vinti ,E Vologefo, Berenice; io voglio, Ch’ abbatta il mio rigor quel folle orgoglio. (p*rte ) SCENA