42 ATTO II. Beren. Non piaccia a Numi Che fi fpegtian d’Amor fiamme fi belle > Affetti fi innocenti. Volog. Mia cara, addio. Berm. Tu parti? Volog. Cosi vuol il deftin, empio tiranno. Bercn. Duro addio. Volog. Cruda legge. Beren. Ahi Vologefo. Volog. Non ò cor' di vederti in taiitd àftanno. In lafciartì cara fpofa. Mio bei nume, mio t^foro, Se non manco, fé non moro, E’ un portento delTamor, Quel tuo amabile fembiante Porterò fcolpito in petto, Perche renda coll’ affetto Anche eterno il mio dolor. In Iafciarti &c. S C E N A VI. Berenice fola. N umi, a qual ria fuentura Deftinata fon io? Voi che reggete De Mortali il deftin, fate che fcenda Un Fulmine dal Ciel, che mi ferifca» E unito al mio Confòrto Quello fpirto infelice Ritrovi almcn qualche ripofo in morte. Se fedele al tuo bel foco v i , Fù il mio cor alma diletta, *. Fra gl’ eftinti fi m’afpetta, Che tua amante là verrò. ,r ■ * Se